Nella Sicilia di Camilleri dove è stato ambientato il Commissario Montalbano
Alla scoperta della bella Sicilia del Sud, set sella serie Tv italiana più longeva di sempre.
E’ una delle serie Tv italiane più longeve di sempre quella del Commissario Montalbano, prodotta dal 1999 per un totale di 8 stagioni. Le vicende sono tratte dai romanzi di Andrea Camilleri, e raccontano le storie e i casi di Salvo Montalbano, commissario di polizia nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigata. Seppur questa non sia reale, i set delle varie produzioni televisive si sono svolti comunque nella bella Sicilia del Sud.
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E’ una delle serie Tv italiane più longeve di sempre quella del Commissario Montalbano, prodotta dal 1999 per un totale di 8 stagioni. Le vicende sono tratte dai romanzi di Andrea Camilleri, e raccontano le storie e i casi di Salvo Montalbano, commissario di polizia nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigata. Seppur questa non sia reale, i set delle varie produzioni televisive si sono svolti comunque nella bella Sicilia del Sud.
E’ una delle serie Tv italiane più longeve di sempre quella del Commissario Montalbano, prodotta dal 1999 per un totale di 8 stagioni. Le vicende sono tratte dai romanzi di Andrea Camilleri, e raccontano le storie e i casi di Salvo Montalbano, commissario di polizia nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigata. Seppur questa non sia reale, i set delle varie produzioni televisive si sono svolti comunque nella bella Sicilia del Sud.
E’ una delle serie Tv italiane più longeve di sempre quella del Commissario Montalbano, prodotta dal 1999 per un totale di 8 stagioni. Le vicende sono tratte dai romanzi di Andrea Camilleri, e raccontano le storie e i casi di Salvo Montalbano, commissario di polizia nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigata. Seppur questa non sia reale, i set delle varie produzioni televisive si sono svolti comunque nella bella Sicilia del Sud.
Abbigliamento nell’antica Grecia
Abbigliamento nell’antica Grecia: Peplo e Chitone
L’abbigliamento dell’antica Grecia era generalmente di carattere molto semplice, spesso costituito da un unico rettangolo di stoffa, non cucito, ma drappeggiato intorno al corpo, con stili pressoché identici sia nell’abbigliamento maschile che in quello femminile. L’unico capo a fare parte unicamente del guardaroba femminile era il peplo. Tale moda rimase praticamente invariata nel corso degli anni, in cui cambiarono soltanto i tessuti ed i materiali utilizzati ed il modo in cui essi venivano indossati, a seconda del quale era possibile distinguere il diverso ceto socialedell’indossatore.[1]
L’abito nazionale degli uomini greci era il chitone, lunga tunica, cucita su un lato e fermata sulle spalle da fibule, o da una cucitura, e molto simile al suo corrispettivo femminile. Nel corso degli anni il chitone fu relegato ad abito per le circostanze formali e le cerimonie solenni, e sostituito a partire dal V secolo dal più pratico chitoniskos, lungo sino alle ginocchia e fermata in vita da una cintura. Gli uomini liberi lo indossavano fissato su entrambe le spalle, e spesso con l’illusione di due piccole maniche. Gli schiavi invece ne indossavano una versione meno pregiata, e fissata su una sola spalla, in modo da riconoscere la loro condizione e permettere loro maggiore comodità nel lavoro.
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L’abito nazionale degli uomini greci era il chitone, lunga tunica, cucita su un lato e fermata sulle spalle da fibule, o da una cucitura, e molto simile al suo corrispettivo femminile. Nel corso degli anni il chitone fu relegato ad abito per le circostanze formali e le cerimonie solenni, e sostituito a partire dal V secolo dal più pratico chitoniskos, lungo sino alle ginocchia e fermata in vita da una cintura. Gli uomini liberi lo indossavano fissato su entrambe le spalle, e spesso con l’illusione di due piccole maniche. Gli schiavi invece ne indossavano una versione meno pregiata, e fissata su una sola spalla, in modo da riconoscere la loro condizione e permettere loro maggiore comodità nel lavoro.
L’ albero delle meraviglie nella Valle dei templi.
L’albero delle meraviglie: l’agave.
Nel Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento abbiamo l’albero delle meraviglie! valle dei templi guida. valle dei templi guida valle dei templi guida valle dei templi guida
L’albero delle meraviglie che abbiamo nella valle dei templi è l’AGAVE… che da acqua e vino, olio , aceto, miele, materia prima per fare corde, filo e ago, ecc. È una pianta che no soffre le tormente ne il clima rigoroso e può vivere in posti con siccità. È molto reddituale e nella bellissima Valle dei templi di Agrigento, che potete visitare con una Guida Turistica, abbiamo molte varietà di agave e ne parleremo in seguito… del agave giallo o mescoztli, di quello grande o tlacametl, del maguey divino o teometl solo per menzionare qualcuno visible nella nostra passeggiata. valle dei templi guida. Continua a leggere
Sicilia, la cattedrale dentro la miniera di sale
A Realmonte (Ag) all’interno di una cava di salgemma è stata scavata una chiesa unica al mondo. Continua a leggere
Valle dei Templi su “Meraviglie”
Valle dei Templi su “Meraviglie”: l’hanno vista 5 milioni 662 mila gli spettatori
„Il divulgatore scientifico: “Questi dati dimostrano che con la cultura, se fatta con qualità, si possono fare grandi ascolti”“ Continua a leggere
Arriva al cinema un nuovo spettacolare film su Caravaggio
Si intitola “Caravaggio – l’Anima e il Sangue” e sarà nelle sale italiane il 19, 20 e 21 febbraio Continua a leggere
Erice: una città dove il tempo si ferma!
ERICE: Città di origine antica, fondata dagli Elimi, abitata dai Fenici, dai Greci, Romani, Bizantini…conquistata dagli Arabi che le diedero il nome di Montagna di Mahometo, al tempo dei Normanni prende il nome di Monte San Giuliano, con gli Svevi ed Aragonesi si conosce come Montagna del Signore e rimase così fin quando Benito Mussolini ordina che tutta città che un tempo fosse sotto il dominio di Roma (Benito fu un grande ammiratore dell’imperio romano), doveva riprendere il nome di quel periodo…ecco perché oggi la città oggi torna al nome ERICE. Continua a leggere
Agrigento, candidata per Capitale italiana della cultura 2020
Mantova nel 2016, Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018, Matera nel 2019 (capitale europea). E per il 2020 quale sarà la Capitale italiana della cultura? Continua a leggere
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