Il cannolo siciliano fra storia, leggenda e mito
La Sicilia è terra di mare, di arido sole, di storia e, naturalmente, di dolci. La pasticceria dell’isola ha prodotto nei secoli alcuni dei migliori e più conosciuti dolci dell’intero panorama italiano. Una cultura culinaria di questo tipo è sorta grazie al caso, alla storia, alla fortuna. Terra di commerci e di conquista, la Sicilia ha visto camminare sul suo suolo Saraceni, greci, romani, goti, gli angioini, gli aragonesi e i Borbone, fino all’unificazione d’Italia. Sono stati gli incontri e gli scontri fra i popoli in queste terre, lo scambio delle culture e delle tradizioni a donarci dei prodotti straordinari. Tra questi un posto d’eccezione lo ha sicuramente il Cannolo Siciliano PAT, principe e bandiera della pasticceria dell’isola e tra i dolci più conosciuti e apprezzati dai golosi d’Italia.
Una ricetta romana, rielaborata dagli arabi, forse a Caltanissetta, è passata nelle mani dei pasticceri palermitani e messinesi per giungere fino a noi con un prodotto unico.
Il Cannolo Siciliano PAT
Il cannolo è una delle specialità più conosciute di tutta la pasticceria siciliana. È composto da una cialda fritta a forma di tubo – cannolo, infatti, è il modo in cui viene chiamato in siciliano, il tubo da cui scorre l’acqua – di lunghezza variabile (di solito 15-20 centimetri) riempito con un ripieno a base di ricotta di pecora.
La Storia
Come per tutti i miti anche la storia del cannolo si perde nella leggenda. Di sicuro c’è soltanto che questo dolce ha origini antiche e veniva preparato in occasione del carnevale. Il suo nome poi deriva dalle canne di fiume: era attorno a queste che fino a pochi decenni fa si usava arrotolare la pasta per dare forma alla cialda. Il dolce, comunque, sarebbe nato a Caltanissetta da un’antica ricetta romana poi reinterpretata da pasticceri arabi. Alcuni sostengono che siano state le suore di un convento di clausura della città a preparare i primi cannoli.
per saperne di più vai a: lorenzovinci.it