Caravaggio in Caltagirone

Caltagirone

Il manoscritto di Francesco Aprile, che riporta un episodio poco conosciuto che si riferisce ad un soggiorno di Caravaggio a Caltagirone, è il più antico manoscritto (ante 1710) relativo al periodo trascorso dal pittore lombardo in Sicilia (1608-1609).
Non sembra casuale che l’ambiente in cui si svolge l’episodio calatino sia francescano, come a destinazione francescana saranno tutte le principali opere realizzate da Caravaggio in Sicilia, oltre i ritratti di san Francesco e, di sapore francescano, i riferimenti in qualche altra opera a committenza privata.

Non sembra altresì casuale che proprio il 1609 si sarebbe celebrato il quarto centenario della fondazione dell’Ordine francescano e che il francescano fra’ Bonaventura Secusio (1558-1618), arcivescovo di Messina, città del più lungo soggiorno siciliano di Caravaggio, sia nato e abbia iniziato i suoi studi a proprio Caltagirone, città nella quale amava recarsi spesso.
Fra’ Bonaventura Secusio, trentacinquenne custode della Provincia di Sicilia dei Minori Osservanti, il 5 giugno 1593, in occasione del LXII Capitolo Generale a Valladolid era stato eletto per acclamazione Ministro Generale del suo Ordine.Era stato promotore di tutte le iniziative efficaci a favorire una maggiore aderenza allo spirito e al testamento di san Francesco, introducendo personalmente la riforma in Francia e in Belgio (1596), ed elaborando un complesso di norme legislative che in suo onore si sarebbero chiamate Calatayeronenses.

per sapere di più vai a: caravaggioinsicilia.it

Guida Parco archeologico Valle dei templi

Fra’ Bonaventura Secusio, trentacinquenne custode della Provincia di Sicilia dei Minori Osservanti, il 5 giugno 1593, in occasione del LXII Capitolo Generale a Valladolid era stato eletto per acclamazione Ministro Generale del suo Ordine.Era stato promotore di tutte le iniziative efficaci a favorire una maggiore aderenza allo spirito e al testamento di san Francesco, introducendo personalmente la riforma in Francia e in Belgio (1596), ed elaborando un complesso di norme legislative che in suo onore si sarebbero chiamate Calatayeronenses.
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Guida Parco archeologico Valle dei templi

Farm Cultural Park

Vale dei Templi Guida turisticaFarm Cultural Park è una galleria d’arte e residenza per artisti situata a Favara in provincia di Agrigento. È il primo parco turistico culturale costruito in Sicilia. Valle dei templi guida turistica

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Nella Sicilia di Camilleri dove è stato ambientato il Commissario Montalbano

guida turistica. Parco Archeologico Valle dei templiAlla scoperta della bella Sicilia del Sud, set sella serie Tv italiana più longeva di sempre.

E’ una delle serie Tv italiane più longeve di sempre quella del Commissario Montalbano, prodotta dal 1999 per un totale di 8 stagioni. Le vicende sono tratte dai romanzi di Andrea Camilleri, e raccontano le storie e i casi di Salvo Montalbano, commissario di polizia nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigata. Seppur questa non sia reale, i set delle varie produzioni televisive si sono svolti comunque nella bella Sicilia del Sud.

per saperne di più vai a: siviaggia.it

E’ una delle serie Tv italiane più longeve di sempre quella del Commissario Montalbano, prodotta dal 1999 per un totale di 8 stagioni. Le vicende sono tratte dai romanzi di Andrea Camilleri, e raccontano le storie e i casi di Salvo Montalbano, commissario di polizia nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigata. Seppur questa non sia reale, i set delle varie produzioni televisive si sono svolti comunque nella bella Sicilia del Sud.
E’ una delle serie Tv italiane più longeve di sempre quella del Commissario Montalbano, prodotta dal 1999 per un totale di 8 stagioni. Le vicende sono tratte dai romanzi di Andrea Camilleri, e raccontano le storie e i casi di Salvo Montalbano, commissario di polizia nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigata. Seppur questa non sia reale, i set delle varie produzioni televisive si sono svolti comunque nella bella Sicilia del Sud.
E’ una delle serie Tv italiane più longeve di sempre quella del Commissario Montalbano, prodotta dal 1999 per un totale di 8 stagioni. Le vicende sono tratte dai romanzi di Andrea Camilleri, e raccontano le storie e i casi di Salvo Montalbano, commissario di polizia nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigata. Seppur questa non sia reale, i set delle varie produzioni televisive si sono svolti comunque nella bella Sicilia del Sud.

Abbigliamento nell’antica Grecia

Abbigliamento nell’antica Grecia: Peplo e Chitone

L’abbigliamento dell’antica Grecia era generalmente di carattere molto semplice, spesso costituito da un unico rettangolo di stoffa, non cucito, ma drappeggiato intorno al corpo, con stili pressoché identici sia nell’abbigliamento maschile che in quello femminile. L’unico capo a fare parte unicamente del guardaroba femminile era il peplo. Tale moda rimase praticamente invariata nel corso degli anni, in cui cambiarono soltanto i tessuti ed i materiali utilizzati ed il modo in cui essi venivano indossati, a seconda del quale era possibile distinguere il diverso ceto socialedell’indossatore.[1]

L’abito nazionale degli uomini greci era il chitone, lunga tunica, cucita su un lato e fermata sulle spalle da fibule, o da una cucitura, e molto simile al suo corrispettivo femminile. Nel corso degli anni il chitone fu relegato ad abito per le circostanze formali e le cerimonie solenni, e sostituito a partire dal V secolo dal più pratico chitoniskos, lungo sino alle ginocchia e fermata in vita da una cintura. Gli uomini liberi lo indossavano fissato su entrambe le spalle, e spesso con l’illusione di due piccole maniche. Gli schiavi invece ne indossavano una versione meno pregiata, e fissata su una sola spalla, in modo da riconoscere la loro condizione e permettere loro maggiore comodità nel lavoro.guida turistica valle dei templi

per saperne di più vai a : wikipedia.it

L’abito nazionale degli uomini greci era il chitone, lunga tunica, cucita su un lato e fermata sulle spalle da fibule, o da una cucitura, e molto simile al suo corrispettivo femminile. Nel corso degli anni il chitone fu relegato ad abito per le circostanze formali e le cerimonie solenni, e sostituito a partire dal V secolo dal più pratico chitoniskos, lungo sino alle ginocchia e fermata in vita da una cintura. Gli uomini liberi lo indossavano fissato su entrambe le spalle, e spesso con l’illusione di due piccole maniche. Gli schiavi invece ne indossavano una versione meno pregiata, e fissata su una sola spalla, in modo da riconoscere la loro condizione e permettere loro maggiore comodità nel lavoro.guida turistica valle dei templi

 

L’ albero delle meraviglie nella Valle dei templi.

L’albero delle meraviglie: l’agave.

Nel Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento abbiamo l’albero delle meraviglie! valle dei templi guida. valle dei templi guida valle dei templi guida valle dei templi guida

L’albero delle meraviglie che abbiamo nella valle dei templi è l’AGAVE… che da acqua e vino, olio , aceto, miele, materia prima per fare corde, filo e ago, ecc. È una pianta che no soffre le tormente ne il clima rigoroso e può vivere in posti con siccità.  È molto reddituale e nella bellissima Valle dei templi di Agrigento, che potete visitare con una Guida Turistica, abbiamo molte varietà di agave e ne parleremo in seguito… del agave giallo o mescoztli, di quello grande  o tlacametl, del maguey divino o teometl solo per menzionare qualcuno visible nella nostra passeggiata. valle dei templi guida.  Continua a leggere

Sicilia, la cattedrale dentro la miniera di sale

Guida Turistica Parco ArcheologicoA Realmonte (Ag) all’interno di una cava di salgemma è stata scavata una chiesa unica al mondo. Continua a leggere

Valle dei Templi su “Meraviglie”

Valle dei Templi su “Meraviglie”: l’hanno vista 5 milioni 662 mila gli spettatori
„Il divulgatore scientifico: “Questi dati dimostrano che con la cultura, se fatta con qualità, si possono fare grandi ascolti”“ Continua a leggere

Arriva al cinema un nuovo spettacolare film su Caravaggio

Si intitola “Caravaggio – l’Anima e il Sangue” e sarà nelle sale italiane il 19, 20 e 21 febbraio Continua a leggere

Erice: una città dove il tempo si ferma!

ERICE: Città di origine antica, fondata dagli Elimi, abitata dai Fenici, dai Greci, Romani, Bizantini…conquistata dagli Arabi che le diedero il nome di Montagna di Mahometo, al tempo dei Normanni prende il nome di Monte San Giuliano, con gli Svevi ed Aragonesi si conosce come Montagna del Signore e rimase così fin quando Benito Mussolini ordina che tutta città che un tempo fosse sotto il dominio di Roma (Benito fu un grande ammiratore dell’imperio romano), doveva riprendere il nome di quel periodo…ecco perché oggi la città oggi torna al nome ERICE. Continua a leggere